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Le Basi
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CARTOGRAFIA
RILIEVO DEL TERRENO
FIG. 1: definizione sulla superficie del globo terrestre di paralleli e meridiani;
FIG. 2: le coordinate estreme dell'Italia ed il meridiano medio di Monte Mario a Roma
FIG. 3: la superficie terrestre in coordinate polari
La cartografia ufficiale utilizzata dallo speleologo, in genere è quella prodotta dall’I.G.M. (Istituto Geografico Militare), che tra il 1875 ed il 1900 ha redatto la “carta fondamentale d’Italia”, in sostituzione d’altre carte non omogenee esistenti nei vari stati.
Nel 1940 l’I.G.M. decise di sostituire alla “proiezione equivalente di Flamsteed” la “proiezione conforme di Gauss”. Spetta in seguito al prof. Boaga, il merito di avere elaborato le formule applicative e le tavole numeriche: è per questo motivo che a tale proiezione viene si attribuisce il nome di “Gauss-Boaga”. La proiezione conforme di Gauss-Boaga, che si è adottata, consiste nel rappresentare sul piano l’ellissoide terrestre per “fusi” di 6° d’ampiezza, riportando senza deformazioni il meridiano centrale del fuso.
La cartografia Italiana è stata anche inserita in quella mondiale, chiamata “proiezione conforme Universale Trasversa di Mercatore (U.T.M.). Oggi, tutta la cartografia dell’I.G.M. è redatta nella proiezione conforme di Gauss-Boaga e in quella U.T.M.. Si deve però precisare che, a causa delle differenze nelle compensazioni delle triangolazioni d’appoggio e delle diverse origini, gli elementi cartografici del sistema Gauss-Boaga non s’inseriscono perfettamente in quelli del sistema U.T.M..
In entrambe le proiezioni, la superficie terrestre è divisa in fusi di 6° ciascuno, ed entro ogni fuso i meridiani ed i paralleli appaiono come linee più o meno curve, tranne per il meridiano centrale del fuso e l’equatore, che sono rappresentati da due rette perpendicolari fra loro.
Assumendo queste come assi di un sistema di coordinate rettangolari, la posizione di un punto può essere individuata dalle “coordinate rettangolari gaussiane”, definite dalle distanze del punto da queste due rette: l’ordinata, distanza del punto dall’equatore; l’ascissa, distanza del punto dal meridiano centrale del fuso, al quale però si attribuisce un valore convenzionale in modo da non avere ascisse negative per i punti ad Ovest di esso.
FIG. 4: suddivisione di una carta topografica in fogli, quadranti, tavolette e sezioni.
FIG.5: in questo modo si presenta una tavoletta topografica;
LA CARTA TOPOGRAFICA
Come per la zona, nel sistema U.T.M., nel sistema cartografico utilizzato dall’I.G.M. anche l’area presa in esame dal Foglio in scala 1: 100.000 era molto estesa, quindi si è suddiviso in quattro parti che prendono il nome di “Quadranti” che sono numerati con numeri romani partendo dal quadrante in alto a sinistra ed in senso orario, questi sono redatti alla scala 1: 50.000.
Per avere delle carte ancora più dettagliate, ogni Quadrante è diviso ancora in altre quatto parti, ognuna di queste è redatta alla scala 1: 25.000, è contraddistinta con la sua posizione geografica nel quadrante ed è chiamata “Tavoletta”. In casi particolari le tavolette possono essere divise ancora in sezioni.
Riepilogando, in speleologia come detto in precedenza la cartografia adoperata è quella ufficiale dell’I.G.M., partendo dal Foglio in scala 1: 100.000 (l’I.G.M. ne ha redatti 278 per coprire l’intero territorio Nazionale), utile per avere una buona visione di un’ampia porzione di terreno attorno all’area di studio, passando ai quadranti, quando si vuole avere una vista d’insieme di più tavolette con un dettaglio maggiore a quello del Foglio, e per ultimo la cartografia più comune ed usata, la Tavoletta, con una rappresentazione molto dettagliata dell’area presa in esame. Raramente si utilizzano altre cartografie a scala più elevata (1: 10.000 ed 1: 5.000), queste sono considerate “carte tecniche” e sono per lo più d’interesse comunale.
La Tavoletta (scala 1: 25.000)
Ogni tavoletta è indicata precisando la posizione geografica nel quadrante a cui appartiene, nonché col nome della località più importante che contiene ed il numero del foglio in scala 1:100.000 da cui deriva.
Ogni tavoletta è composta da un quadro centrale e da una cornice che riporta tutte le informazioni utili alla lettura della carta.
La Cornice:
In alto, da sinistra verso destra, si trova la posizione della tavoletta, il suo nome e la ripetizione degli estremi.
In basso, da sinistra verso destra, sono poste le informazioni generali della tavoletta, dato importante è quello relativo alla data di pubblicazione ed eventuali successive edizioni, poiché fornisce il grado d’aggiornamento ed attendibilità della carta.
Si trova poi il quadro d’unione delle tavolette immediatamente circostanti; i limiti amministrativi e l’elenco dei comuni compresi nel disegno topografico nel riquadro centrale.
Altra informazione importante è quella relativa all’equidistanza delle curve di livello (isoipse), che generalmente è di 25 m per le ausiliarie, mentre le principali (a tratto più marcato) sono di 100 m, inoltre in caso d’ampie zone pianeggianti le isoipse sono tratteggiate (da prestare attenzione con quelle tratteggiate negative, presenti in zone costiere che indicano il fondale marino).
Nella parte centrale della carta poi si trovano le scale numeriche e grafiche, sotto di queste vi sono dei segni convenzionali, basilare la loro conoscenza per il corretto uso e lettura della carta.
Ancora, nella parte bassa a sinistra troviamo uno specchietto con i dati delle coordinate chilometriche dei vertici del quadro nel reticolato “Gaus-Boaga”.
Lungo il margine destro della cornice troviamo uno specchietto con i valori della declinazione magnetica riferita all’anno d’edizione della carta (con i dati delle correzioni da apportare per l’orientamento con la bussola), i dati riferiti al reticolato UTM ed infine un esempio pratico di calcolo delle coordinate di un punto. Ai bordi della carta, lungo il riquadro, si trova indicato il reticolato con variazioni delle indicazioni al primo di grado. Ai vertici sono riportate le coordinate per i paralleli ed i meridiani.
Il quadro centrale:
È quella parte della carta dove si trova il vero e proprio disegno topografico.
In questo disegno, tramite la simbologia descritta, vi è rappresentato tutto ciò che è presente nell’area interessata, dal singolo fabbricato al tipo di coltura prevalente, dalla “trazzera” all’autostrada, alla linea ferrata (FF.SS.), ecc.. Inoltre, tramite le “isoipse”, già trattate precedentemente, possiamo avere la rappresentazione altimetrica del terreno.
Fig.6: lungo tutta la colonna sono riportati tutti i simboli standard della topografia.